Secondo alcuni studi, tre tratti della personalità di un essere umano possono accrescere le probabilità di sviluppare la demenza.
Ci sono malattie che purtroppo, sono molto dolorose anche per chi non le vive, ed è al fianco della persona cara.
Una delle patologie sopracitate è certamente la demenza senile. È importante riconoscere i sintomi, per intervenire quanto prima. Alcuni segnali sono molto chiari, e si verificano prevalentemente, nella fase iniziale della malattia.
Per chi è al fianco di questi pazienti, è una fase molto dolorosa, perché potrebbe accadere che un padre non riconosca moglie e figli, ad esempio. Si inizia con la perdita, progressiva, della memoria, e si iniziano a manifestare segni di fatica nel concentrarsi.
Non solo, perché comincia a farsi sempre più difficile lo svolgere mansioni che prima si svolgevano facilmente, quali il cucinare. Non si riescono a trovare le parole e col tempo, articolare bene alcune frasi. Si potrebbe essere anche confusi su dove ci si trovi ed essere soggetti a cambiamenti, per ciò che concerne il proprio umore.
A proposito di demenza senile, sono emersi alcuni studi nordamericani che avrebbero influenza sul rischio di sviluppare il disturbo.
Come riporta il Daily Mail, gli esperti ricercatori hanno eseguito uno studio su oltre 20 mila persone over 50, per analizzare chi potesse avere maggiori probabilità di sviluppare demenza, in futuro. Tra i fattori di rischio, c’è anche quello dell’obesità e di ictus.
Tre dei fattori che gli studiosi hanno rilevato come possibili elementi che potrebbero contribuire a sviluppare la demenza, hanno a che fare con la nostra personalità. Chiaramente questi elementi non sono causa di demenza, che è ben diverso. Gli stessi scienziati ci hanno tenuto a sottolineare tale dettaglio.
Da quanto si apprende dallo studio, coloro che sono meno orientati verso la carriera, meno zelanti e che non hanno parecchi hobby, potrebbero rischiare, di sviluppare la demenza. Si tratterebbe, lo ribadiamo, non della causa di demenza ma di un ipotetico rischio che si potrebbe correre.
Attualmente, purtroppo, per risolvere questo problema non ci sono cure. Tuttavia, il 40% dei tipi di demenza, come ad esempio l’Alzheimer, possono essere prevenuti o anche ritardati. Sono milioni, secondo alcune statistiche, le persone che sono affette da questa patologia, un numero che potrebbe aumentare, nei prossimi decenni.
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