Il Governo ha previsto la conferma di Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale all’interno della Legge di Bilancio: i requisiti per accedere ai canali per l’anticipo pensionistico.
La nuova Legge di Bilancio è stata definitivamente approvata dal Senato dopo il consueto iter parlamentare delle scorse settimane. Fra gli interventi del Governo in vista del prossimo anno, rientra anche la conferma dei vari meccanismi per l’anticipo pensionistico.
Anche durante il 2025, dunque, i lavoratori potranno accedere ai canali per lasciare l’impiego prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, come Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale. Ognuno di questi prevede dei requisiti specifici che sono rimasti pressoché invariati rispetto a quelli stabiliti per l’anno che sta per concludersi.
Dopo varie settimane, si è concluso l’iter parlamentare che ha portato all’approvazione definitiva della Manovra 2025. Nel testo della Legge di Bilancio è stata inserita dal Governo anche la proroga dei principali canali per il pensionamento anticipato: Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.
Quota 103, a cui possono accedere lavoratori autonomi e dipendenti, pubblici e privati, ad eccezione del personale delle forze armate, di forze di polizia e di polizia penitenziaria, vigili del fuoco e Guardia di Finanza, permette di lasciare l’impiego a 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi maturati. Tale meccanismo, però, prevede delle penalizzazioni: la pensione viene calcolata interamente con il metodo contributivo e l’importo non può essere superiore a quattro volte il trattamento minimo, inoltre non è compatibile con altre forme di reddito da lavoro, ad eccezione di lavori autonomi occasionali sino ad un reddito massimo di 5mila euro all’anno.
Confermata, come già accennato, anche l’Ape Sociale, riservata ad alcune categorie di lavoratori: disoccupati, caregiver che assistono da almeno sei mesi un parente disabile; invalidi con una percentuale almeno del 74%; e lavoratori con 36 anni di contributi impegnati in attività ritenute gravose in almeno 7 anni degli ultimi 10 di lavoro. Per quanto riguarda i requisiti, possono accedere a tale canale di anticipo pensionistico i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età ed un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.
Infine, sarà possibile usufruire anche di Opzione Donna, meccanismo riservato alle lavoratrici che hanno compiuto 61 anni di età e maturato almeno 35 anni di contributi. Bisogna precisare che il requisito anagrafico scende di un anno per ogni figlio, sino ad un massimo di due anni, permettendo, dunque, di poter accedere ad Opzione Donna già da 59 anni di età alle lavoratrici con due o più figli.
Così come l’Ape Sociale, questo canale è riservato ad alcune categorie: caregiver che assistono da sei mesi un familiare disabile; invalide civili con una percentuale almeno del 74% e lavoratrici licenziate da un’azienda in crisi. Per accedere ad Opzione Donna, è necessario è il passaggio al sistema di calcolo interamente contributivo, circostanza che si traduce in una penalizzazione economica sull’assegno mensile percepito.
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