Non ci sono buone notizie per molti italiani a causa della chiusura di diversi uffici di Poste Italiane, il 2025 non inizia insomma nel migliore dei modi.
Negli ultimi anni molti servizi che eravamo abituati a svolgere personalmente in un ufficio o attraverso l’aiuto di un addetto sono disponibili anche in formato digitale, basti pensare a quando si ha la necessità di fare un bonifico o al pagamento di una bolletta. Nonostante questo, c’è chi continua a preferire il faccia a faccia, utile anche per ricevere anche un supporto dedicato, proprio per questo non può che rappresentare una brutta notizia la chiusura di alcuni uffici di Poste Italiane.
Purtroppo però questa è la realtà, segno evidente di come i tempi stiano cambiando, ma non certamente in positivo per alcuni, visti i risvolti negativi che può avere una decisione simile. A farne le spese non sono solo gli anziani, ma anche molte altre persone che ancora oggi sentono il bisogno di essere rassicurate attraverso un colloquio diretto (qui è possibile, ad esempio, anche richiedere un prestito, come in banca), Non si può inoltre non pensare a chi inevitabilmente a causa di questa mossa perderà il lavoro.
Poste Italiane: perché gli uffici stanno chiudendo
Gli annunci relativi alla chiusura di diversi uffici di Poste Italiane stanno diventando sempre più numerosi, segno evidente di come i tempi stiano cambiando, purtroppo non in positivo. Dire addio ad abitudini consolidate fa sempre storcere il naso a molti italiani, nonostante siano davvero in pochi ad esempio a recarsi personalmente sul posto per pagare una bolletta, preferendo invece l’addebito diretto su conto corrente, soluzione comoda e ideale per evitare di dimenticare una scadenza.
L’ultima comunicazione a riguardo riguarda tre punti situati a Messina, quelli di Camaro Inferiore, San Filippo e Massa San Giorgio, come confermato dal onsigliere comunale e Capogruppo FdI, Libero Gioveni. Questa decisione è stata inevitabilmente il preambolo per una serie di critiche anche di stampo politico, accusando il sindaco perché non si sarebbe mosso in maniera incisiva per evitare che questo accadesse.
Il riferimento in modo particolare è per la sede di Camaro Inferiore, dotata anche di un ampio parcheggio, per questo avrebbe potuto decisamente essere utile a molti. E invece ora gran parte dei cittadini dovrà inevitabilmente rivolgersi al presidio di Camaro Superiore, rendendo le varie operazioni ancora più congestionate e complesse. I cittadini hanno scelto di muoversi con una raccolta firme, ma non è detto che questa possa bastare.
Quello che si sta verificando in Sicilia rappresenta però solo un esempio di un modo di agire che sta diventando sempre più capillare a livello nazionale. Secondo quanto rilevato dal sindacato, infatti, ci sarebbero ben 500 uffici di Poste Italiane che rischiano la chiusura definitiva nelle prossime settimane, con la possibilità quindi più che concreta che chi ci lavora resti disoccupato, in un periodo dove è già difficilissimo trovare un altro impiego. Al momento appare difficile possa esserci un dietrofront, questo però è solo l’ennesimo episodio di un Paese che non sembra pensare a una frangia importante della popolazione.
