Mirandola, Cavezzo, Medolla, San Felice, Concordia, Camposanto e Finale: la terra non smette di tremare. I soccorritori sono al lavoro incessantemente da ore per fronteggiare i crolli e liberare le persone rimaste sotto le macerie.
Intanto si aggrava il bilancio delle vittime, già superiore a quello della notte del 20 maggio. Le prime due vittime sono state a San Felice sul Panaro in via Perossaro, mentre un terzo uomo è morto a Mirandola in via 25 luglio, sempre per i crolli degli edifici in cui si trovavano. Si contano altri 3 lavoratori deceduti nel distretto produttivo di Mirandola. La ditta Emotronic di Medolla ha visto crollare il proprio stabile: due i morti e numerosi feriti. A Rovereto di Novi è deceduto Don Ivan Martini il parroco della chiesa di S. Caterina, colpito dai calcinacci. Stessa sorte per una donna di Concordia che si trovava per strada.
Ad ora è impossibile accertare il numero dei feriti e delle persone disperse sotto le macerie, ma le cifre potrebbero tristemente aggravarsi nelle prossime ore. Intanto la Protezione Civile invita i cittadini a non utilizzare con i propri automezzi la strada Canaletto, in modo da rendere più celeri le operazioni di soccorso.
Molti edifici pubblici, ospedali, scuole e strutture di ricovero sono stati evacuati, in città come nei comuni di buona parte della provincia. Il Ministro degli Interni Rosanna Cacellieri è attesa a Modena a breve per fare il punto della situazione.
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